PATOLOGIA: CARIE
La carie è una patologia multifattoriale nella quale intervengono molte condizioni predisponenti, alcune delle quali ancora sconosciute. Ciò che è certo, è che la carie è dovuta sia a cause esogene che a fattori endogeni, in presenza di una particolare predisposizione genetica.
Cause Endogene intervengono nelle primissime fasi del processo cariogeno, favorendone dunque l'insorgenza. Tra le cause endogene predisponenti la carie, si annoverano:
Quantità e qualità della saliva: con la sua azione, la saliva è in grado di tamponare l'acidità della bocca. Grazie ad alcune sostanze in essa disciolte ha anche funzione antimicrobica, immunitaria e protettiva nei confronti degli agenti cariogeni. Ne consegue che qualsiasi condizione che porti ad una ridotta secrezione salivare, la renda più viscosa, o ne abbassi il pH (come avviene, per esempio, durante la gravidanza) predispone i denti all'attacco batterico. Ad esempio, patologie come Diabete Mellito, diabete insipido, sindrome di Sjgren e sarcoidosi favoriscono le carie proprio perché riducono la quantità di saliva. Anche la somministrazione di alcuni farmaci (es. Antistaminici ed antidepressivi) può diminuire la quantità di liquido salivare, dunque favorire la carie.Caratteristiche dei denti: le caratteristiche strutturali dei denti incidono notevolmente sulla possibilità di formazione della carie. Un solco interdentale accentuato favorirà , per esempio, un maggiore ristagno di residui alimentari che, come sappiamo, sono terreno fertile per lo sviluppo batterico.
La lista delle cause esogene che possono favorire un processo cariogeno comprende:
Placca dentale, il principale agente causale della carie. La placca dentale, una patina adesa alla superficie dei denti sulla quale si sviluppano i batteri, origina a partire dalla precipitazione di proteine e mucoidi salivari: in simili circostanze, i batteri vi aderiscono e proliferano.
Nonostante esistano centinaia di microrganismi, nella placca batterica completamente formata predominano lo Streptococcus mutans (in particolare i ceppi cricetus, rattus, ferus, sobrinus), il Lactobacillus acidophilus, e gli actinomiceti. Tra questi il lattobacillo ha il più alto potere cariogeno. Esso si nutre del glucosio presente nei residui alimentari formando lattato come prodotto di rifiuto. Grazie alla sua acidità , questa sostanza riesce a sciogliere un po' per volta lo smalto dentale, intaccando la dentina. Lo streptococco mutans interviene invece nella formazione della placca batterica sulla quale aderiscono gli altri microrganismi patogeni.
doveroso precisare che i batteri appena citati, coinvolti nella carie, non sono specifici: nonostante causino l'insorgenza dell'infezione, essi non agiscono tramite le loro tossine, bensì rilasciando i prodotti del loro metabolismo. In linea generale, è possibile affermare che un individuo tende a sviluppare meno carie se si alimenta in modo adeguato, rispettando appieno le modalità di pulizia del cavo orale. Per la prevenzione della carie é importante una corretta igiene orale domiciliare quotidiana effettuata mediante l'ausilio di spazzolino da denti, dentifricio e filo interdentale.
Tabacco: l'abitudine tabagica innesca una serie di eventi a catena letteralmente disastrosi per la salute dei denti. Oltre a rendere i denti gialli, il fumo favorisce infezioni dentali, tra cui le carie. Basti pensare che alcuni tipi di tabacco contengono un elevato contenuto di zuccheri, aumentando di conseguenza la suscettibilità alle carie. Ma non è tutto: il fumo costituisce un significante fattore di rischio per la malattia parodontale (piorrea), a sua volta responsabile di recessione gengivale. Le gengive ritirate favoriscono la progressiva esposizione dei colletti dentali, che divengono dunque sempre più visibili in bocca. In simili circostanze, i batteri protagonisti del processo cariogeno vengono facilitati nel loro inarrestabile processo distruttivo: senza necessariamente perforare lo smalto, i microorganismi patogeni trovano le condizioni ideali per creare un danno profondo alla polpa dentale (in tempi relativamente brevi) a partire proprio dal colletto dentale.Caratteristiche dei denti: le caratteristiche strutturali dei denti incidono notevolmente sulla possibilità di formazione della carie. Un solco interdentale accentuato favorirà , per esempio, un maggiore ristagno di residui alimentari che, come sappiamo, sono terreno fertile per lo sviluppo batterico.
La lista delle cause esogene che possono favorire un processo cariogeno comprende:
Placca dentale, il principale agente causale della carie. La placca dentale, una patina adesa alla superficie dei denti sulla quale si sviluppano i batteri, origina a partire dalla precipitazione di proteine e mucoidi salivari: in simili circostanze, i batteri vi aderiscono e proliferano.
Nonostante esistano centinaia di microrganismi, nella placca batterica completamente formata predominano lo Streptococcus mutans (in particolare i ceppi cricetus, rattus, ferus, sobrinus), il Lactobacillus acidophilus, e gli actinomiceti. Tra questi il lattobacillo ha il più alto potere cariogeno. Esso si nutre del glucosio presente nei residui alimentari formando lattato come prodotto di rifiuto. Grazie alla sua acidità , questa sostanza riesce a sciogliere un po' per volta lo smalto dentale, intaccando la dentina. Lo streptococco mutans interviene invece nella formazione della placca batterica sulla quale aderiscono gli altri microrganismi patogeni.
doveroso precisare che i batteri appena citati, coinvolti nella carie, non sono specifici: nonostante causino l'insorgenza dell'infezione, essi non agiscono tramite le loro tossine, bensì rilasciando i prodotti del loro metabolismo. In linea generale, è possibile affermare che un individuo tende a sviluppare meno carie se si alimenta in modo adeguato, rispettando appieno le modalità di pulizia del cavo orale. Per la prevenzione della carie é importante una corretta igiene orale domiciliare quotidiana effettuata mediante l'ausilio di spazzolino da denti, dentifricio e filo interdentale.
Tabacco: l'abitudine tabagica innesca una serie di eventi a catena letteralmente disastrosi per la salute dei denti. Oltre a rendere i denti gialli, il fumo favorisce infezioni dentali, tra cui le carie. Basti pensare che alcuni tipi di tabacco contengono un elevato contenuto di zuccheri, aumentando di conseguenza la suscettibilità alle carie. Ma non è tutto: il fumo costituisce un significante fattore di rischio per la malattia parodontale (piorrea), a sua volta responsabile di recessione gengivale. Le gengive ritirate favoriscono la progressiva esposizione dei colletti dentali, che divengono dunque sempre più visibili in bocca. In simili circostanze, i batteri protagonisti del processo cariogeno vengono facilitati nel loro inarrestabile processo distruttivo: senza necessariamente perforare lo smalto, i microorganismi patogeni trovano le condizioni ideali per creare un danno profondo alla polpa dentale (in tempi relativamente brevi) a partire proprio dal colletto dentale.
Fattori di rischio
In circostanze ad essi favorevoli, i batteri riescono ad innescare un processo cariogeno molto facilmente. Le cause endogene ed esogene appena descritte possono infatti essere supportate da ulteriori fattori di rischio:
Età : la carie è una tipica (ma non esclusiva) malattia dell'infanzia, periodo in cui i bambini sono particolarmente attirati da dolciumi, zuccheri e golosità di ogni tipo. Da considerare inoltre un importante fattore costituzionale: in tenera età , i denti sono più esposti al rischio di carie perché il grado di mineralizzazione dentale è nettamente inferiore rispetto a quello di un adulto.
In generale, l'età più favorevole all'insorgenza di carie è compresa tra i 4 e gli 8 anni e tra i 13 ed i 18.
Da quanto detto, si comprende facilmente come sia indispensabile dedicare quotidianamente, e più volte al giorno, alcuni minuti del proprio tempo all'igiene dentale: denti sani e forti costituiscono un (quasi) inattaccabile scudo protettivo contro l'insorgenza di carie.
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